Palazzo Citterio – Milano (MI)

Ci piace pensare lo spazio costruito come una lavagna dove il tempo incide le sue trame.

Lasciando una patina, sottraendo materia, incidendo trasformazioni, sostituzioni, demolizioni al costruito, il tempo abita gli edifici traducendo lo spazio di memoria in spazio contemporaneo, come un libro traghettato da una cultura a un’altra, da un tempo a un altro.

Abitare un edificio è provare l’esperienza che trasmette e, allo stesso tempo, modificarlo aggiungendo quei nuovi layers necessari a tenerlo in vita. Layers che si stratificano nelle sue murature, nelle sue volte, nei suoi soffitti e nei suoi pavimenti.

Riparare e tradurre sono le parole che sintetizzano la filosofia di questo progetto. Riparare ci interessa per la complessità che racchiude. Nelle diverse accezioni di proteggere, difendere, preservare, ma anche aggiustare o infine ricoverarsi, rifugiarsi. Tradurre significa scegliere cosa e come operare per abitare gli spazi.

Come traduttori, piuttosto che come attori siamo autori silenziosi, ma necessari. Innestandosi sempre in un contesto già soggetto a processi di trasformazione, il progetto è per noi un atto di traduzione capace di traghettare la memoria verso il contemporaneo, servire e preservare la storia, mentre serviamo e preserviamo la nostra cultura.

La società liquida che abitiamo, l’epoca dell’accesso, per usare rispettivamente le parole di Baumann o Rifkin, ci obbliga ad usare continuamente una serie di strumenti che ci permettono di tradurre i contesti a cui, da nomadi in movimento, siamo costretti ad adattarci. Il progetto è l’innesto di un nuovo layer di ‘adattatori’ capaci di stabilire un contatto interculturale tra lo spazio che abbiamo ereditato e le forme e la tecnologia contemporanee. Gli adattatori sono strutture sottili, disegnate per trasportare i flussi necessari ad ospitare lo svolgersi della vita a Palazzo Citterio, sono interferenze che fanno da contrappunto discreto alle emergenze che raccontano la Storia.

Progettisti: arch. Lorenzo Berni (progettista resp.), arch. Marco Segantini, arch. Gaetano Berni, arch. Carolina Vecchioni, arch. Stefano Teo Fabbris, arch. Barbara Airoldi, arch. Filippo Selis, arch. Oriella Innamorato e Monica Mussini.

Palazzo Citterio - Sezione corpo scale

Palazzo Citterio – Sezione corpo scale

Palazzo Citterio - Corpo scale

Palazzo Citterio – Corpo scale

Palazzo Citterio - Il giardino

Palazzo Citterio – Il giardino

Palazzo Citterio - Il giardino - Evento notturno

Palazzo Citterio – Il giardino – Evento notturno

Palazzo Citterio - Scala interna

Palazzo Citterio – Scala interna

Palazzo Citterio - Scala esterna

Palazzo Citterio – Scala esterna

Palazzo Citterio - Planimetria generale e sezione

Palazzo Citterio – Planimetria generale e sezione

Palazzo Citterio - Sala espositiva ipogea

Palazzo Citterio – Sala espositiva ipogea